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2022-09-25-Se la guida autonoma si impara già a scuola
La voce e il tempo

«È notte, al solito. Provi la gioia che adesso andrai a letto, sparirai e in un attimo sarà domani, sarà mattino e ricomincerà l’inaudita scoperta, l’apertura alle cose». (Cesare Pavese)
In questa breve poesia di Cesare Pavese, vedo nitidamente la vocazione di ogni educatore e della scuola: far “innamorare” i ragazzi della Bellezza, accendere la loro curiosità, far ardere il desiderio di stupirsi… trasformare 
il gruppo di allievi e maestri in una «bottega» in cui s’impari a sognare, a cercare e creare Bellezza… secondo il 
proprio unico, originale talento.
L’abitudine allo stupore e al gioco possono favorire quello sguardo incantato di fronte al mondo, alle sue meraviglie, ai suoi misteri, che è tipico delle persone creative… di tutti coloro che, affascinati da ciò che li circonda, desiderano contribuire al suo perfezionamento.

Essendo un ricercatore ed un insegnante di Tecnologia nella scuola primaria, mi sono interrogato più volte sul rapporto tra questa disciplina e l’orizzonte di senso di cui parlavo. Ebbene, oggi, sono profondamente convinto che la Tecnologia sia uno strumento potente per conoscere e plasmare la realtà… per farne la massima espressione dell’umano. 

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