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Come proseguire questo dibattito quando le persone entrano nel mondo del lavoro e diventano computer professionals? Quale contributo può dare AICA a questo dibattito?

In Europa forse la più antica (1956) organizzazione simile ad AICA è la BCS, British Computer Society, che da molti anni ha un gruppo di lavoro dedicato: l'ICT Ethics Group. In questo gruppo la comunità di computer professionals approfondisce i temi dell'etica digitale, dalla progettazione all'uso, anche con l'obiettivo di curare la reputazione della professione (BCS, 2020).

Da molti anni AICA ha avviato diverse attività sui temi della Computer Ethics: in diverse occasioni al congresso nazionale sono stati invitati speaker per parlare del tema.

Ad esempio nel Congresso AICA 2010 all'Università dell'Aquila (AICA, 2010) si è tenuta una sessione dedicata al tema "Computer Ethics e Business Ethics" con Penny Duquenoy dell'ICT Ethics Group della British Computing Society, fino al Congresso AICA 2020 dove nella sessione dedicata a IOT, tecnologie open e competenze digitali, si è parlato anche dell'IOT Design Manifesto (IOT, 2020), un riferimento per tutti i computer professionals coinvolti in progetti IOT, con linee guida per una progettazione responsabile in un mondo connesso (AICA, 2020).

Forse su questo tema l'iniziativa più conosciuta di AICA è il Premio ETIC (Etica e Tecnologie dell'Informazione e la Comunicazione) per giovani laureati, in collaborazione con il Rotary International e con il patrocinio della CRUI. Fin dal 2010 ETIC premia ogni anno le migliori tesi di dottorato di ricerca o di laurea magistrale su argomenti legati alla Computer Ethics e contribuisce alla sensibilizzazione del mondo dell'informatica sottolineando che: "... in una società sempre più basata sull'informazione e sulla conoscenza, occorre avere piena coscienza ed essere consapevoli delle implicazioni etiche e sociali legate alle tecnologie digitali" (Calzarossa, 2012; AICA, 2019).