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Mettersi in gioco, condividere con i "grandi", migliorare.

Ci abbiamo provato? Si, e ci siamo riusciti!

Innovativo Laboratorio Povero di Fisica: questa metodologia didattica laboratoriale in cui crede l’I.S.I.S. L. Einaudi di Dalmine è applicata dal prof. Ivano De Luca, docente di matematica e fisica delle classi 2AL, 2CL, 2DL e 3CL, liceo scientifico tradizionale e scienze applicate. Già l’anno scorso era stata sperimentata e il successo, nonché i consensi ottenuti, hanno permesso il perfezionamento e il miglioramento continuo di una attività grazie alla quale gli studenti utilizzando il loro smartphone come oggetto su cui sperimentare la Fisica, creando scenari poveri, ossia ambienti di simulazione formati da rampe di legno, macchinine giocattolo, biglie di vetro, proprio perché la Fisica è “osservazione della realtà” e i ragazzi intorno non vedono macchinari costosi e ultramoderni, ma oggetti di uso quotidiano che rispettano le leggi fisiche.

Tale metodologia, innanzitutto permette agli studenti di poter replicare un qualunque esperimento in qualunque posto, utilizzando i device che assumono, finalmente, un significato didattico e non solo ludico. L’entusiasmo, la partecipazione e il continuo mettersi in gioco sfidando anche le più moderne App, ha spinto il prof. De Luca a presentare in diverse conferenze tali attività, cercando di capire se il mondo scientifico e scolastico le avrebbero giudicate positivamente, fino ad affrontare il Comitato Tecnico Scientifico di Didamatica, una delle più importanti manifestazioni nazionali sulla didattica e l’informatica.

È stata lanciata una sfida: proporre al CTS alcuni lavori laboratoriali già svolti e discussi come esperienza di Fisica, per farli valutare da un ente esterno, e, parallelamente, premiare le eccellenze con la sottomissione di un paper. Tali lavori hanno riguardato la cinematica, grazie all’utilizzo dei sensori degli smartphone che permettono di rilevare le informazioni, costruire grafici e lasciare allo studente il compito di analizzarli e vedere se si discostano dalla teoria e perché: si sviluppano, in questo modo, le competenze sulla base delle conoscenze acquisite in classe, lasciando al device il compito oneroso di fare i calcoli! Tutti in sfida, sia i gruppi che prendono voti alti, che quelli che prendono voti bassi. Risultato? Su 20 slot disponibili per le pubblicazioni poster, ben 8 sono dell’I.S.I.S. L. Einaudi di Dalmine, con in aggiunta uno short paper.

Tutta la procedura è stata sempre monitorata dalla dirigente, prof.ssa Maria Nadia Cartasegna che ha permesso la “trasferta” a Cesena nella quale i ragazzi erano pronti anche ad affrontare domande di persone esterne, perché avere delle pubblicazioni già durante la vita scolastica, è uno dei premi più ambiti e dei riconoscimenti migliori che uno studente possa avere. Il 19 Aprile 2018: si parte alle 5:30 da Dalmine e si arriva al Campus. 51 studenti, 3 docenti, tutti partecipi sia alle interessanti sessioni plenarie, dalle quali i ragazzi hanno tratto tante informazioni e novità e modi di confrontarsi, sia alla conferenza dello short. La tensione si scioglie quando i ragazzi si rendono conto che presentarsi e mettersi in gioco oltre le mura della scuola è, per loro, una fase di crescita professionale davvero importante, e ricevere il plauso e i complimenti da parte dei visitatori e dei partecipanti alla conferenza, è stato per loro quasi come toccare il cielo con un dito. Il tutto grazie ad AICA che permette ogni anno a Didamatica di prendere luogo in una città italiana. I risvolti su uno studente? Possono essere solo vissuti e non descritti.