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Sessione plenaria. Le competenze per la trasformazione digitale: siamo pronti?
In questa sessione abbiamo messo intorno a un tavolo alcuni rappresentanti del mondo istituzionale e delle imprese per rispondere alla domanda: “Siamo pronti per una attività sulle qualificazioni e le certificazioni professionali conforme a quanto indicato dallo standard europeo e-CF?”
 
Roberto Bellini di AICA, coordinatore della tavola rotonda, ha messo a fuoco gli otto punti su cui ormai il sistema delle qualificazioni riferite al Sistema Professionale ICT può muoversi:
  1. I contenuti di conoscenza e competenza: lo standard delle competenze e-CF 
    - Per le competenze ICT: i profili professionali europei 
    - Per le competenze digitali per chi lavora, gestisce, innova
  2. Il sistema professionale di riferimento per l’ICT
  3. L’apparato normativo
  4. Gli enti di accreditamento e certificazione
  5. I riconoscimenti istituzionali e di mercato
  6. La strumentazione operativa, di Cepis e AICA
  7. La verifica delle funzionalità e della soddisfazione dei committenti
  8. Le competenze digitali di chi lavora, gestisce e innova
Simonetta Marangoni, di Poste Italiane, ha raccontato in che modo sia stato costruito il sistema professionale Poste conforme a e-CF e come sia stato utilizzato per ottenere un primo risultato di “skill inventory” basato su e-CFplus, che ha coinvolto tutti gli specialisti ICT.
 
Giampaolo Falanga di Capgemini ha presentato la soluzione aziendale che ha messo a confronto, nel progetto “Back-on-track”, quanto previsto dal Career Framework internazionale con i risultati della diagnosi sul ri-skilling, ancora basato su e-CFplus.
 
Roberto Pettenello, del Fondo Banche e Assicurazioni, ha fornito un contributo critico sul quadro complessivo delle certificazioni, mettendo in evidenza le opportunità per una maggiore spinta sul piano istituzionale.
 
Valerio Libralato, dello IAL Friuli Venezia Giulia, ha proposto gli interessanti spunti derivanti dall’approccio situazionale, molto focalizzato sulla verifica e il miglioramento della occupabilità per i vari “mestieri” identificabili nel settore ICT.
 
Marco Ferretti del CINI si è soffermato infine sulla necessità di interventi di sensibilizzazione che valorizzino le competenze digitali in termini generali, a fronte di una “produzione” di laureati specialisti ICT decisamente insufficiente rispetto alle esigenze del mercato del lavoro.
 
(contributo a cura di Roberto Bellini)