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Serve un nuovo Alberto Manzi?
Popular Science
I riflettori, accesi già da molte ore, scaldano lo studio televisivo. La luce diffusa illumina una lavagna. Il pubblico sta preparando il necessario per cenare, nelle proprie case. Una Italia in buona parte rurale, che cena presto perchè deve svegliarsi presto per lavorare nei campi o in fabbrica, è pronta a uscire di casa per andare una mezz'ora al bar prima di consumare la cena. Perchè nel bar del paese c'è una televisione, e ci si ritrova tutti assieme a guardare il Programma Nazionale, l'unico canale disponibile in tutto il paese. La spia rossa della telecamera si accende, e il maestro Alberto Manzi saluta il suo pubblico. Con uno stile deciso a cordiale, inizia a disegnare degli oggetti di uso comune il cui nome inizia con delle vocali. In tutto il paese, il pubblico cerca di seguire la forma delle lettere, e legge mentalmente le parole che vede apparire sul piccolo schermo. Non è facile, e sicuramente tutti vorrebbero esser enel proprio letto a dormire. Ma stanno stretti in decine davanti a un piccolo televisore. Perchè ci tengono, a quelle lezioni "a distanza". Perchè la guerra p finita da una decina di anni e poco più, ma la fame c'è ancora. E si vede una sola strada per uscire dalla povertà: l'alfabetizzazione. Se negli anni '60 il requisito per poter trovare un lavoro con cui sostenersi economicamente era la capacità di leggere e scrivere, oggi le richieste sono molto più alte. Bisogna infatti riuscire a capire e elaborare quello che si legge, e l'accesso alle informazioni deve avvenire tramite i computer. Abbiamo chiesto quali siano le competenze più importanti al professor Giovanni Adorni, presidente di AICA. L'Associazione Italiana per il Calcolo Automatico è infatti l'associazione che si pone l'obiettivo di educare i cittadini all'utilizzo responsabile dei computer. Si occupa, per esempio, degli esami per la patente europea del computer ECDL/ICDL. "L'ultima edizione dell'Osservatorio delle Competenze Digitali 2019", ci spiega il professor Adorni, "evidenziava in particolare la richiesta nel nostro Paese di tre figure professionali: sviluppatori software, digital consultant e digital media specialist". Chiaramente, nella prima metà del 2020 le cose sono un po' cambiate a causa della pandemia. "La diffusione del Covid-19 ha sottolineato l'importanza delle competenze di base di tipo ICT e di abilità trasversali in discipline non tecniche, dove è richiesta la capacità di gestire la comunicazione e i suoi strumenti", continua il presidente di AICA. E' infatti necessario saper collaborare in rete utilizzando i vari programmi per l'ufficio, ma è anche fondamentale essere produttivi. C'è però una differenza fondamentale rispetto all'alfabetizzazione di massa degli anni '60: a quei tempi, gli adulti desideravano acquisire le nuove competenze nella lettura e scrittura. Molti rimpiangevano di non aver potuto ottenere la licenza elementare da bambini. Oggi, invece, l'alfabetizzazione digitale è vista, dagli adulti, soprattutto come una seccatura. Le cose si sono mosse un po' durante il lockdown, perchè in molti si sono resi conto della loro poca dimestichezza con i computer. Ma, finita la fase di smartworking forzato, è probabile che le persone ritornino a pensare ai computer come ad una perdita di tempo. "Sicuramente serve una sensibilizzazione dell'opinione pubblica", spiega Giovanni Adorni, "e AICA in questo senso si muove per proporre certificazioni che favoriscano l'introduzione all'alfabetizzazione digitale di base". [...]