Salta al contenuto
Scuola e tecnologia ai tempi del Covid-19
Data Manager Online
 Il Presidente di AICA Giovanni Adorni presenta casi studio e condivide best practice che possono essere adottate da tutti Il 2020 è stato per la scuola italiana un anno particolare e importante: un momento decisivo di discontinuità rispetto al passato in cui sono emerse molte delle criticità che da anni penalizzano la nostra Scuola, ma anche le opportunità di innovazione e cambiamento che si possono realizzare per continuare a fornire un'educazione di qualità, equa e inclusiva, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Durante l'edizione 2020 di DIDAMATiCA - Informatica per la Didattica, l'evento che dal 1986 rappresenta un punto di riferimento sui temi dell'innovazione digitale, ricercatori, esperti e docenti, alcuni dei quali impegnati da diversi anni nell'implementazione delle nuove tecnologie nella didattica, si sono confrontati sull'impatto che l'emergenza sanitaria e la conseguente chiusura delle scuole hanno avuto sulla scuola italiana e l'insegnamento, presentando casi studio e condividendo best practice. Fra le esperienze presentate, due mi hanno particolarmente colpito, pur nella loro diversità: quella della scuola audiofonetica di Brescia e quella del Liceo Scientifico Scienze Applicate dell'I.I.S.S. G.Galilei di Bolzano. La scuola audiofonetica di Brescia, che accoglie bambini sordi dal nido alla secondaria di primo grado in classi integrate con bambini udenti, nel periodo di chiusura da marzo a giugno 2020 ha dovuto affrontare la doppia sfida della didattica a distanza (DaD) e dell'accessibilità, per poter continuare a garantire a ciascun alunno il proseguimento del proprio percorso di apprendimento. Per questo, oltre ad assicurarsi che tutti gli studenti avessero un dispositivo da poter utilizzare, e a fornirlo a chi ne era sprovvisto, ha predisposto dei materiali e delle lezioni che facessero attenzione all'aspetto dell'accessibilità. Sottotitolazione, linguaggio dei segni, ma anche linguaggi dell'arte visiva, così come la possibilità di esplorare virtualmente musei e di usare i linguaggi del coding o del teatro delle ombre: la multimedialità e la multicanalità sono stati la chiave per presentare materiali inclusivi e portare avanti una DaD che raggiungesse la totalità degli alunni.