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Premiazioni Digital360 Awards 2020: un grande evento online con Manuela Di Centa
zerounoweb.it

Andrea Provini, CIO di Bracco Imaging e presidente Aused, che ha puntato i riflettori anche sul patrimonio rappresentato dalle innovazioni messe in campo con i progetti finalisti dei Digital Awards. “Da qui può derivare il rinnovamento strutturale di cui abbiamo bisogno per avviare il 2021”, ha ricordato, dando lo spunto a Luciano Guglielmi, CIO Mondadori e presidente CIO Aica Forum, per un’ulteriore puntualizzazione: “Creare una community di CIO come abbiamo fatto grazie a Digital360, che ha dato una casa alle nostre associazioni, può unirci nell’esprimere i nostri valori e nell’assumere quel ruolo di ispiratori e partner di business che ci compete”, ha chiarito. 

 

Smart working ormai ineluttabile
Al di là delle parole, degli auspici e degli stimoli motivazionali, tuttavia, quel che fa testo davvero è la realtà delle cose. E allora, qual è il sentiment che oggi regna nel mondo “vero” delle imprese? A dare una risposta hanno provato gli instant poll lanciati nel corso dell’evento, per sondare nel profondo gli strascichi di un’emergenza sanitaria ed economica non ancora risolta. D’accordo tutti quanti sulla domanda più scontata: chiedersi quale sia l’eredità che la pandemia lascerà sulle aziende significa ripensare alla rivoluzione dello smart working e all’importanza del substrato digitale, su progetti e processi, che la sua applicazione richiede. “Di questa difficile esperienza pandemica avremmo fatto volentieri a meno – ha commentato Mariano Corso, presidente di P4I -, ma alla fine non possiamo che cogliere l’eredità indelebile che questo anno ci ha lasciato. E renderci conto che il nostro modo di lavorare non tornerà più quello di prima”.