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Oltre gli eccessi dell'efficientismo tecnologico, un nuovo senso dello sviluppo
Harward Business Review

Le nuove generazioni pongono interrogativi profondi alla società intera su molti fronti: dall'uso saggio delle nuove tecnologie al cambiamento climatico, dalla ricerca di stili di vita sostenibili a una ricerca di senso nel loro lavoro. Pensiamo al successo del Fairphone, il primo smartphone "equosolidale" considerato un esempio dal Chinate Chang e Secretariat dell'Onu (UNFCC, 2019) . Oppure alle straordinari e mobilitazioni Fridays for Future lanciate dalla giovane svedese Greta Thunberg. Pensiamo alla flyskam, la ricerca di mezzi di trasporto alternativi all'aereo tr ai giovani scandinavi, visto che la necessità di limitare l'uso dell'aereo è segnalata persino dalla Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA, 2019). Oppure a i molteplici esempi di lavori eco-friendly e basati su stili di vita slow: secondo l'ultimo rapporto dell'Intenational Labour Organization, il tramonto dell'era del fossile offrirà molte nuove opportunità di lavoro ai giovani nei prossimi decenni (ILO, 2019). Questi nuovi atteggiamenti più consapevoli degli impatti delle proprie azioni sul pianeta e più responsabili nei confronti delle future generazioni, pongono importanti questioni ai policy maker, alle imprese innovative con una forte strategia di responsabilità sociale, ai tecnologico una grande sensibilità e deontologia professionale. Nell'ambito delle tecnologie dell'informazione, in particolare gli sviluppi dell'intelligenza artificiale, che rischiano di plasmare in modo inquietante la società, stanno facendo emergere grandi interrogativi etici. Quali potrebbero essere le risposte dal mondo delle imprese, dal mondo dell'innovazione responsabile a questa emergente richiesta di senso? Prendiamo una figura centrale del mondo dell'innovazione: gli ingegneri. Essi vengono spesso considerati come persone che non amano porsi molte domande, come "risolutori di problemi" abili nella "ars respondendi" ma scarsi nella "ars interrogando'. Ma è proprio così? Amorv Lovins, famoso fisico e direttore del Rocky Mountains Institute, centro ricerche del Colorado dedicato alla sostenibilità ambientale, già molti anni fa pungolava gli studenti con "Technology is the Answer! (But What Is the Question?)".

 

NORBERTO PATRIGNANI è Docente di Computer Ethics alla Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino e di Informatica Generale all'Università Cattolica di Milano, Ethics Expert per la fEU Commission e Scientific Advisor per l'impresa Loccioni (Ancona). Dal 1999 al 2004 è stato International Senior Research Analyst per META Group (Stanford, USA). Dal 1974 al 1999 ha lavorato alla Ricerca Olivetti di Ivrea. È il rappresentante italiano al Technical Committe e 9 (TC9 ) (Technology and Society) deU'IFIP, International Federation for Information Processing. Ha pubblicato numerosi articoli e libri sui temi della Ricerca e Innovazione Responsabile e dell'Etica Informatica. Nel 2018 ha pubblicato il libro Slow Tech and ICT. A Responsible, Sustainable and Ethical Approach, Palgrave-MacMillan.