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Industria 4.0 e AI, il ruolo fondamentale della formazione
industry4business.it

ome evolverà la formazione nell’era dell’intelligenza artificiale e di industria 4.0? In un mondo che cambia, alla ricerca e alle politiche per l’educazione è richiesto di orientare l’istruzione affinché prepari gli studenti alle sfide tecnologiche, consentendo alla scuola e alle comunità educanti di guidare l’innovazione. Il tema è di grande attualità e tra le priorità dell’agenda di governo. Lo stesso presidente Draghi nel suo primo intervento in Parlamento ha sottolineato la necessità di colmare il gap tra scuola e preparazione al lavoro con riferimento in particolare al potenziamento degli ITS (Istituti Tecnici Superiori), che hanno grandi potenzialità di immediata occupabilità dei diplomati, ma che in Italia sono in grave ritardo rispetto a quanto avviene in Germania e Francia.

Non vi è dubbio che vi sia un’esigenza urgente di portare la formazione scolastica, in primis gli istituti tecnici e professionali, ma anche i licei, a integrare nei loro programmi azioni di conoscenza, formazione e avvicinamento al lavoro attraverso forme di apprendimento dinamico e stage nelle imprese al fine di facilitare l’inserimento dei giovani diplomati nel mondo del lavoro. Gli ITS sono un modello di proficua collaborazione tra istituti tecnici, università e imprese.

AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico) è socia dell’ITS Kennedy di Pordenone, un istituto di alto livello professionale che forma, dopo il diploma, giovani tecnici superiori nel campo dell’Informatica, in grado di entrare immediatamente nell’operatività delle imprese. I programmi delle figure professionali, quali tecnico del Cloud, cyber security, user design, IoT, Industry 4.0, sviluppatore AI, seguono gli standard delle competenze E-cf e i contenuti della certificazione di AICA “Protezione dati personali: GDPR Privacy e sicurezza” (fondamentale oggi con l’avvento dei Big Data), molto utili affinché i ragazzi inizino da subito ad affiancare gli esperti in azienda. Inoltre, nei 2 anni di corso trovano spazio importanti stage nelle aziende dove i ragazzi lavorano fianco a fianco ai professionisti informatici.

Solo per citare qualche dato sull’occupabilità: a un anno dalla fine del corso, gli studenti degli ITS italiani hanno un tasso di occupabilità di circa l’80%. Una conversione altissima. Anche se i numeri parlano chiaro: gli istituti tecnici superiori nel nostro Paese sono pochi, solo 109. Appare evidente quindi che, al fine di collaborare ad accelerare lo sviluppo degli ITS, come anche di tutti gli istituti tecnico-professionali, è necessario promuovere nuove azioni collaborative. Sicuramente bisogna rafforzare le competenze informatiche dei giovani sfruttando anche le certificazioni internazionali come ECDL/ICDL che certificano le competenze e abilità informatiche conseguite e in particolare l’uso consapevole delle tecnologie.