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Indagine sulle collezioni e sui Musei Italiani di Storia dell’Informatica

Perché conservare i reperti dell’informatica

La storia della tecnologia e della scienza non può basarsi solo su documenti e memorie scritte, ma deve, per quanto possibile, attingere dagli artefatti che la testimoniano e la presentano alle generazioni future. Gli artefatti sono un materiale storico autentico, disponibile per studi di prima mano, sono ‘prove’ storiche. George Sarton affermava che "la storia degli strumenti è una parte essenziale della storia della scienza, il cui progresso è determinato dalle invenzioni pratiche quanto dalle teorie, e dall’abilità manuale quanto dal pensiero”.


Non si può fare a meno di notare che nel nostro Paese la storia della tecnologia non gode di particolare attenzione, né a livello delle istituzioni preposte, né nell’educazione scolastica. Ciò non è giustificabile con il fatto che i contributi italiani al frenetico sviluppo tecnologico dell’ultimo secolo non sono stati particolarmente rilevanti, fatte salve brillanti eccezioni (peraltro poco conosciute). Anche se non sono ‘nate qui’, le innovazioni hanno però influito pesantemente sull’economia, sulla società e sulla vita anche di noi italiani. I percorsi culturali con cui tali invenzioni sono state adottate e l’uso che ne abbiamo fatto e che ne facciamo sono strettamente connessi alla nostra situazione culturale e sociale e fanno parte della nostra storia. Alle carenze istituzionali cercano faticosamente di rimediare non poche iniziative di singoli musei, piccoli e grandi, di aziende di ogni dimensione, di appassionati collezionisti che dedicano le loro risorse e il loro tempo alla conservazione, all’esposizione ed al ripristino dei vecchi reperti tecnologici, tra cui anche quelli informatici: i computer ed il loro software.


Proposta

AICA vorrebbe far meglio conoscere queste lodevoli realtà agli associati, al pubblico, agli operatori del settore ed alle istituzioni, aiutando collezioni e musei a creare una rete di relazioni che portino ad una possibile sinergia di sforzi e iniziative, nel totale rispetto dell’indipendenza di ciascuna istituzione.


A questo fine si è deciso di avviare l’iniziativa con un’indagine conoscitiva delle diverse situazioni tramite un questionario online, aperta a tutti coloro che, a qualunque titolo, conservano o ripristinano vecchi calcolatori. In questa prima fase è importante almeno reperire i dati anagrafici e le informazioni più rilevanti su tutte le realtà e persone potenzialmente interessate.


Se siete interessati all’opportunità, vi preghiamo di compilare il questionario. Per qualunque chiarimento, commento o richiesta di ulteriori informazioni potrete rivolgervi a Silvio Hénin (silvio.henin@aicanet.it).