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Hi Tech, alle imprese servono centomila profili digitali
Il Sole 24 Ore

Richieste in crescita per le professioni ict in Italia, salite in un anno del 27 percento. Ma le aziende faticano a trovare candidati: il gap di laureati nel 2019 salirà a 5mila unità.

Più professionisti ict e più soft stil sono tra i fattori determinanti per ridurre il gap fra domanda e offerta di competenze digitali. Ma l’Italia è ancora indietro, sia nel formare le competenze che servono alle aziende sia nel creare una cultura digitale condivisa. E’ questa la fotografia che emerge dalla quinta edizione dell’Osservatorio delle Competenze Digitali, condotto dalle maggiori associazioni Ict in Italia: Aica, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia, con il contributo di Cfmt e il patrocinio di Miur e Agid. <<Oggettivamente - afferma Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform - sul tema competenze ci sono criticità che fanno riflettere su due aspetti. Il primo sta nel balzo delle richieste che in un anno è stato davvero considerevole. Il secondo sta nella mancanza di connessione fra mondo della formazione e mondo delle imprese>>. Come emerso dall’Osservatorio, infatti, mancano i laureati <<ma manca anche - aggiunge Gay - un novero adeguato di corsi di laurea che producano esperti più ricercati: esperti sul cloud o sull’Internet delle cose solo per fare due esempi>>. La necessità è dunque quella di intervenire e senza perdere tempo, considerando che <<il rischio è di far perdere il treno della trasformazione digitale>>.