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Formazione 4.0, il Governo stanzia 250 milioni di euro per le imprese
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La crescita degli annunci web per le professioni ICT continua ed emergono profili nuovi. Sono 64.000 gli annunci pubblicati in rete nel 2017, numero più che raddoppiato negli ultimi 4 anni, registrando un incremento del +7% rispetto al 2016.

Per sviluppare le nuove competenze necessarie alla domanda di figure professionali legate alla trasformazione digitale il Ministero dello Sviluppo economico ha annunciato la proroga del credito d’imposta per le imprese che investiranno in formazione del personale sulle nuove tecnologie.

“Un provvedimento che vale ben 250 milioni e che consideriamo strategico per dare un impulso decisivo alla trasformazione digitale e all’innovazione delle imprese del nostro paese”, ha dichiarato in una nota Mirella Liuzzi, Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati e firmataria dell’emendamento.

“Abbiamo dato priorità alle piccole imprese che rappresentano la spina dorsale del tessuto imprenditoriale del nostro paese e che potranno beneficiare di un credito d’imposta del 50% per adeguare le competenze del proprio personale alle sfide del cambiamento digitale.

Non ci siamo dimenticati però delle medie e grandi imprese per cui è previsto un credito d’imposta rispettivamente del 40% e del 30%”.

La misura è stata approvata in commissione Bilancio alla Camera e avrà effetti nel biennio 2019-2020.

In un post su Facebook, anche il vice Premier e Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ha commentato la notizia: “Ne ho parlato proprio venerdì durante un incontro con alcuni imprenditori a Verona ed è un piacere affermare che dopo solo qualche giorno la promessa sia già stata mantenuta. Abbiamo infatti ottenuto un altro ottimo risultato che guarda alle necessità di tutte le imprese.

Ha ragione Mirella Liuzzi – Portavoce M5S – prima firmataria dell’emendamento – quando dice che con questo provvedimento vogliamo aiutare le piccole imprese a diventare grandi e le grandi a diventare forti”.

Una notizia di rilievo nel panorama nazionale, perché cerca di sostenere un mondo del lavoro travolto dall’innovazione digitale e dell’industria 4.0, che se da una parte introduce l’automazione negli ambienti lavorativi, con l’allarme della “disoccupazione tecnologica”, dall’altra apre nuove grandi opportunità professionali.

Opportunità che richiedono però un percorso formativo specifico, finalizzato all’acquisizione di competenze digitali e tecnologiche funzionali all’economia 4.0.

Le stime elaborate dall’Osservatorio delle Competenze Digitali 2018 – Professioni ICT, condotto da Aica, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia in collaborazione con MIUR e AGID, indicano fino a 88.000 nuovi posti di lavoro specializzati in ICT per il triennio 2018-2020.

Con una crescita del 19% sull’anno precedente e una quota di annunci sul web di 49%, gli sviluppatori guidano la classifica dei ruoli più ricercati, seguiti dai consulenti ICT, richiesti in un annuncio su 6.

Cresce progressivamente anche la quota delle nuove professioni digital oriented, tra cui il Service Development Manager, il Big Data Specialist e il Cyber security Officer.