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Olivetti e nuovi linguaggi
Il Risveglio Popolare
E' un convegno di grande rilevanza, quello che l'associazione Archivio Storico Olivetti ha potuto organizzare - lunedì 15 dalle 9,30 alle 17,30 nella sala polifunzionale della Fondazione " Giangiacomo Feltrinelli " in viale Pasubio 5 - grazie al sostegno dell'assessorato alla Cultura del Comune di Milano, la collaborazione della Fondazione " Giangiacomo Feltrinelli " e al contributo del Mibac -Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali. Con questa giornata di studi si vogliono riprendere e attualizzare, a mezzo secolo di distanza, i temi del convegno internazionale sui "Linguaggi nella società e nella tecnica " promosso e organizzato nel 1968 dalla Società Olivetti al Museo della Scienza e della Tecnica a Milano, nel centenario della nascita del fondatore Camillo Olivetti. Cinquant'anni fa era in atto, a livello mondiale e in Olivetti, una radicale trasformazione tecnologica e produttiva: il passaggio dalla meccanica all'elettronica, con conseguenze irripetibili e irreversibili nell'industria e nella società. La modificazione degli spazi della fabbrica e dei processi produttivi, i cambiamenti nell'organizzazione del lavoro e nella cultura tecnologica del personale tecnico, il necessario riposizionamento sul mercato e i nuovi rapporti con la concorrenza, le diverse modalità degli investimenti nella ricerca e dello sviluppo dei prodotti erano solo alcuni aspetti di quella trasformazione. Anche oggi è in corso una Il convegno di Milano del 1968: da destra Bruno Visentini, Arrigo Olivetti, Emile Benveniste rivoluzione industriale (nota come Industria 4.0) che dopo quella basata sull'elettronica e sull'elaborazione dei dati tramite i computer, s'incardina sulle tecnologia dell'informazione e della comunicazione, con rilevanti implicazioni che valicano i confini dell'industria e della produzione, per impattare su ambiente, sostenibilità dello sviluppo, responsabilità sociale dell'impresa. Riflettere oggi sui temi di quel convegno di mezzo secolo fa non è solo esercizio di analisi e ricostruzione storica di un momento di grande trasformazione della fabbrica di Ivrea e del territorio. Significa soprattutto analizzare su diverse scale e attraverso diversi linguaggi e canali di comunicazione un metodo di indagine e un bagaglio di saperi interni alla fabbrica, interrogarsi sull'attualità o meno della funzione che cultura ed etica hanno in relazione ai nuovi linguaggi e ai nuovi luoghi del sapere. Il modello che " Ivrea, città industriale del XX secolo " incarna e che recentemente è stato riconosciuto dall' Unesco patrimonio dell'Umanità, è simbolo di un modello democratico di confronto continuo e dinamico tra la fabbrica e le persone che la abitano, alla ricerca di soluzioni e proposte che trasformano il territorio e veicolano metodi e contenuti dello sviluppo. Il convegno di sabato si apre con i saluti dell'assessore alla Cultura milanese Filippo del Corno, di Massimiliano Tarantino, segretario generale della Fondazione " Feltrinelli " e di Federica Moroni, presidente dell'Archivio Storico Olivetti. Quindi, moderati da Enrico Bandiera, si susseguono gli interventi dell'ex dirigente Olivetti Giovanni de Witt (" Linguaggi della tecnica, tra meccanica ed elettronica "), di Caterina Cristina Fiorentino dell'Università della Campania " Luigi Vanvitelli" ("I segni del codice visivo Olivetti" ) e di Ugo Panerai, anch'egli ex dirigente Olivetti (" La comunicazione Olivetti tra gli anni '70 e '90" ). Dopo la pausa: " In 'moto perpetuo': lingua, tecnica e società nella comunicazione pubblicitaria Olivetti " (Elena Papa, Università di Torino), " Letteratura e industria: il caso Olivetti " (Giuseppe Lupo, Università Cattolica di Milano), " Gli anni del cambiamento: l'architettura racconta " (Carlo Olmo, Politecnico di Torino). Nel pomeriggio ci si concentra sul presente, nella sessione " E 50 anni dopo? Linguaggi nella società e nella tecnica, 2018 ". Dalle 14,30, coordinati da Paolo Bricco, de Il Sole 24 Ore, sono previste le relazioni " Nuove fabbriche per saperi nuovi " (Jeffrey Schnapp, metaLAB Harvard), " Dal Coding alla Saggezza Digitale: verso una Visione Sistemica della Conoscenza " (Norberto Patrignani, Poli-tecnico di Torino), " Metalinguaggi tra macchina e uomo, nello scenario attuale " (Bruno Lamborghini, ex dirigente Olivetti, Associazione Italiana per l'Informatica e il Calcolo Automatico), " Il linguaggio dei social: come cambia la comunicazione " (Stefano Mirti, Scuola Superiore d'Arte Applicata del Castello Sforzesco), " La rinascita dell'ars rhetorica nell'era digitale " (Andrea Bruno Granelli, Kanso ), " Come difendere la società dai social " (Franco La Cecla, antropologo). Quindi le conclusioni e il dibattito finale. Per ogni altra informazione: 0125/64.12.38, segreteria@archiviostoricolivetti.it .