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A Bit of History: tra musica e scrittura per capire l'informatica
Mente locale.it
A bit of [hi]story è il festival dell’innovazione organizzato dall’associazione culturale Museo Piemontese dell’Informatica torna a Torino. L’evento, alla sua terza edizione, si terrà presso lo Impact Hub Torino in Barriera di Milano il 12 e 13 maggio e coinvolgerà persone, aziende, istituzioni, speaker e startup in più di trenta attività.

«È evidente quanto sia sentito il bisogno della popolazione di nozioni in ambito digitale– spiega Elia Bellussi, curatore dell’evento e fondatore e presidente del Museo Piemontese dell’Informatica - Vediamo ogni giorno imporsi nuove tecnologie ma stiamo perdendo di vista quale impatto esse abbiano sulla società. Con A bit of [hi]story, vogliamo dare uno strumento per poter comprendere e per poter gestire correttamente questo cambiamento. Contribuiremo, in particolare, a rendere partecipi le nuove generazioni, i cosiddetti nativi digitali, in modo che possano essere fruitori consapevoli».

Ogni anno l’evento è legato a un tema particolare, quest’anno sarà Musica e scrittura, ovvero come l'informatica ha influenzato la produzione e la fruizione di musica e testi. Da un lato infatti sempre più persone usano il proprio cellulare o tablet o e-reader, dall’altro si è passati dalle macchine di Gutenberg ai word processor, ai software di impaginazione, alle intelligenze artificiali che producono esse stesse i testi.

Stessa sorte per la musica: i computer hanno aiutato molti compositori a trovare nuove vie per trasformare i loro pensieri in musica e, anche qui, l’intelligenza artificiale ha un ruolo nella produzione di musica, per non parlare dei servizi di streaming online che suggeriscono possibili scelte in base ai brani ascoltati.

 Il tema di quest’anno ha reso l’evento strettamente legato al Salone Internazionale del Libro tanto che A bit of [hi]story è entrato a far parte degli eventi del Salone OFF. Ha poi mantenuto l’adesione alle Settimane della Scienza, organizzate da CentroScienza Onlus, ente con cui il Museo Piemontese dell’Informatica collabora da tempo. Altra novità, invece, si ha con l’adesione all’Arduino Day, evento dedicato alla famosissima scheda inventata da Massimo Banzi e per il quale è stata avviata una collaborazione con il Linux e Arduino User Group di Pinerolo, l’Arduino User Group di Torino e FabLab Torino.

Agli albori della rivoluzione informatica di massa, tra gli anni ’70 ed ’80, ogni modello di personal computer era un oggetto particolare con pregi e difetti. I primi appassionati erano esperti di elettronica in grado di costruire il proprio elaboratore e avevano la competenza tecnica necessaria per interfacciarsi con questa nuova realtà, il Personal Computer. Fino agli anni ’90, il PC assemblato è rimasto un hobby per appassionati ed esperti; oggi, invece, i computer sono in gran parte simili tra loro, l’“architettura” tecnica è ormai standard, a partire dai tablet fino ai supercomputer. Questa omologazione sta spingendo un numero di persone sempre maggiore a interessarsi ai “vecchi computer”. Esiste un vasto “movimento” di appassionati che si cimentano nel recupero e nel restauro di hardware ultratrentennale.

Il meglio delle collezioni di computer storici da tutta Italia e non solo sarà dunque presente a A bit of [hi]story: non si tratta di una mostra statica ma di un’occasione per toccare e utilizzare computer, console da gioco e altro materiale fornito da amatori e associazioni. L’esposizione sarà anche l’occasione d’incontro tra vecchi e nuovi appassionati. Ospiti d’onore, con una propria esposizione, saranno il Musée Bolo di Losanna e il Museo Peek&Poke di Fiume. In parallelo verrà dato risalto, esponendoli, a progetti di studenti, scuole, università, startup e aziende che presenteranno prodotti ed elaborati.

Relatori di fama nazionale e internazionale presenteranno interventi su molteplici argomenti dalla storia dell’informatica, all’imprenditoria del videogioco, alla cultura digitale in generale. Tra gli altri, Yves Bolognini (Musée Bolo di Losanna), Svetozar Nilovic (Peek&Poke Museum di Fiume) e Marc Weber (Computer History Museum di Mountain View) parleranno di museologia dell’informatica e del positivo impatto sul territorio; Floriana Ferrara, membro del Team per la Trasformazione Digitale del Consiglio dei Ministri illustrerà novità in ambito pubblica amministrazione con rimandi ai progetti di inclusione per ragazze; Emilio Cozzi, giornalista di Wired e Il Sole 24 Ore parlerà di industria dei videogiochi e di quanto essa sia importante anche per la ricerca, Francesca Anzalone, esperta di comunicazione e digitale farà riflettere sulle contaminazioni tra informatica, musica e scrittura. Riccardo Sinigaglia, docente del Conservatorio di Milano e produttore musicale, parlerà dell’influenza della tecnologia nella composizione e produzione.

Le nuove generazioni, da subito a contatto con smartphone e device intelligenti sanno usare quanto li circonda ma non hanno coscienza di ciò. Per queste due giornate si realizzerà quindi un fitto programma con laboratori di avvicinamento all’informatica, di coding e di robotica. Per partecipare alle attività a ingresso limitato, è possibile iscriversi sul sito.

La sera del sabato si terrà una racconta fondi con DJ set e musica elettronica a 8 bit gestito da Fabio “Kenobit” Bortolotti, famoso dj dell’area milanese che ha lavorato per molte radio, anche a livello nazionale, e che è andato in tournée in tutta Europa.

A bit of [hi]story 2018 è organizzato dal Museo Piemontese dell’Informatica. L’evento ha ottenuto il patrocinio della Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, ANCI, Associazione Italiana per l’informatica e il Calcolo Automatico – AICA, Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Comitato Nazionale delle Ricerce e Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino.