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L'impreparazione informatica dei dipendenti costa alla Pubblica Amministrazione Centrale fino a 280 milioni di Euro l'anno. La formazione permetterebbe di gudagnarne il triplo
Roma, 15 gennaio 2009 – L’impreparazione informatica degli impiegati della sola Pubblica Amministrazione Centrale (PAC) costa al Paese circa 280 milioni di Euro. Tuttavia interventi di formazione di base a basso costo non solo contribuirebbero a ridurre tale importo ma aumenterebbero in modo significativo la produttività sul lavoro, generando vantaggi complessivi pari a circa 835 milioni per l’intero settore.  Sono queste le evidenze principali emerse nel convegno di presentazione dello studio condotto da AICA, Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico, in collaborazione con SDA-Bocconi intitolato “L’ignoranza informatica: il costo nella Pubblica Amministrazione Centrale” tenutosi oggi a Roma presso la Ragioneria Generale dello Stato. L’incontro, patrocinato dal CNIPA e dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, ha permesso di evidenziare da un lato come la PA Centrale italiana sia meno arretrata di quanto si creda rispetto a quelle degli altri paesi guida europei, e tra le più avanzate in alcuni settori (come ad esempio in quelle dei servizi di e-government alle imprese); e dall’altro, come essa subisca il freno di una preparazione ancora insufficiente all’uso degli strumenti informatici e di Internet...